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Il Trofeo della Solidarieta nel racconto di Remigio Di Benedetto

Atmosfera da ultimo giorno di scuola a Barrafranca, ultima tappa del 21° Grand Prix di corsa Senior Master 2015. Clima di festa, ma i podisti tengono d’occhio le classifiche e gli avversari da battere per qualche assestamento di posizione. È così che come sempre accade, dopo l’anteprima podistico dei bimbi, mentre siamo sulla linea di partenza, ci sono sguardi tra podisti che si controllano a vista per non perdersi d’occhio in una partenza che sarà al solito molto convulsa. Anche Tatiana Motta scambia degli sguardi con un podista, ma non conta.. è lo “zito”. L’attesa si prolunga, i vigili urbani stanno forse ancora controllando il percorso prima di dare l’OK alla partenza. Per intrattenerci lo speaker legge classifiche, punteggi e viene ovviamente sommerso dai fischi dei podisti impazienti di scattare, i muscoli si raffreddano e nessuno ha voglia di starsene lì impalato ad aspettare il “via”. Ino Gagliardi, al solito molto nervoso, si agita e cammina avanti e indietro di fronte al gonfiabile, mentre i “fotografi fotografano”, capeggiati da Michele Amato. C’è anche una ripresa video in corso, forse penso ci sia la famosa ripresa in “streaming”.

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“io” al traguardo…

Finalmente si parte, dopo 50 metri si svolta a sinistra e siamo già in salita non lievissima, c’è un bel panorama sulla destra, siamo al primo giro e c’è ancora la voglia e la forza di guardarlo. Attendo qualche “amico-avversario”, passa Salvatore Cammarata e decido di seguire, se posso, la sua scia. La sua partenza è lenta come sempre e in aggiunta mi dice d’aver preso una “storta” durante il riscaldamento, forse fa “pretattica”, chissà. La strada scende e Salvatore rallenta, io seguo sempre il suo passo, vado bene così, davanti vedo Nino Cunsolo, Carmelo Torrisi e Tatiana Motta che con le mie partenze spesso forse troppo veloci sono quasi sempre più indietro di me. La corsa prosegue, c’è uno strano passaggio sotto una strisciolina bianca e rossa mantenuta molta alta. Ci sono comunque  i vigili urbani che presidiano il percorso. Si attraversa una strada del paese con bar e vari punti di aggregazione per giovani e anziani che guardano incuriositi questi “matti” venuti a correre nel loro tranquillo paese, in pantaloncini e maglietta, alle 10 di una domenica mattina. Poi troviamo un “tappeto elettronico” e non “volante” come preferiremmo tutti per andare più veloci, che garantisce il controllo del passaggio, attraverso il microchip. Ci sono un paio di cambi di direzione, poi un gonfiabile che ci appare inutile (pubblicità bancaria). Ritroviamo una salita e siamo di nuovo nella piazza Regina Margherita, passiamo sotto un altro gonfiabile che lancia un messaggio questa volta molto bello sulla donazione del sangue. Con una doppia svolta a destra terminiamo il primo giro. Affrontiamo la seconda salita, “risucchiamo” Carmelo Torrisi e Tatiana. Io sono sempre al passo con Salvatore, il panorama sarà sempre bello, ma l’ho visto prima. Nella discesa superiamo anche Nino Cunsolo anche se Cammarata rallenta ancora, ma nelle salite successive forza il ritmo, io recupero qualcosa in discesa. Quando siamo nuovamente in piazza Regina Margherita lo avverto che c’è la mia dolce metà che ci “fa la foto” e quindi lo invito almeno a sorridere, ma non mio sembra che lo faccia. Quando siamo ancora in salita, Salvatore forza ancora l’andatura e questa volta io perdo la sua scia, cerco di seguirlo a distanza. Anche Vilmo Luciani non è lontano, mentre Raffaele Santoddì (resuscitato) è scomparso all’orizzonte, tutti amici SM60. Siamo all’arrivo e il podio è lì, un “pugno” di secondi davanti a me.

Quando taglio il traguardo dietro i “compagni di categoria” appena citati, apprendo che Davide Ragusa e Laura Speziale sono arrivati da “un pezzo”, primo maschietto e prima femminuccia, vincitori quindi della gara, complimenti a loro.

Tagliato il traguardo, ci sono le solite incombenze, con la sorpresa di un ricco buffet con pizza e torte di stampo “casereccio”.

Grazie agli organizzatori, ai vigili urbani e a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.

Pacco gara con maglietta tecnica (con piccolo supplemento economico), H2O, succo di frutta, sali minerali, penna, e mandorle locali offerte da un oleificio del paese (?).

Si conclude qui il Grand Prix Regionale 2015. Ci siamo divertiti moltissimo, ci vediamo alla premiazione a Pergusa, a proposito, lo sapete che chi ha partecipato a tutte le gare partendo da Catania ha percorso la bellezza di 3948 chilometri e chi lo ha fatto da Palermo ne ha fatti 3574. Diciamo che se c’è un premio di partecipazione, questi fedelissimi se lo sono proprio meritato.

Arrivederci al Grand Prix Regionale 2016.

 

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@aliceposta.it

 

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2 thoughts on “Il Trofeo della Solidarieta nel racconto di Remigio Di Benedetto”

  1. Salve, volevo fare una precisazione al riguardo dei Km percorsi quest’anno dai podisti Siciliani per gareggiare nelle gare di Grand Prix Sicilia. L’amico Remigio Di Benedetto ha fatto notare giustamente la notevole quantità di Km che si sono dovuti sobbarcare gli amici podisti che sono partiti da Catania ( e provincia) che sono notevolmente in più rispetto a quelli che sono partiti da Palermo (e provincia) ma che sono poca cosa rispetto a chi è partito da Siracusa e Provincia come nel nostro caso da Noto che abbiamo percorso la bellezza di 5410 Km.
    Nel conteggio non ho considerato i Km in più che abbiamo fatto a causa dell’interruzione dell’autostrada, e menomale che abbiamo avuto una gara a Km zero, quella di Noto appunto.
    Volevo a questo proposito portare all’attenzione del Responsabile Regionale la problematica affinchè già dal prossimo Grand Prix l’assegnazione delle gare avvenga con un chilometraggio più equo tra le varie Province Siciliane.

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