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Il Trofeo Carnevale di Acireale nel racconto di Remigio Di Benedetto

Diario della corsa…

È Acireale e il “più bel Carnevale di Sicilia” a ospitare la seconda prova del Gran Prix regionale di corsa.

“Sbarco” ad Acireale alle 8e30 dopo un “lungo” viaggio di 15 minuti e un “fortunato” parcheggio nei pressi del duomo, con “regolare” tangente al parcheggiatore “abusivo”. Nella piazza barocca di Acireale si respira “alla grande” l’aria del Carnevale e tantissimi  sono i bambini in maschera. Ma la maschera più comune e diffusa per questa domenica mattina non è né Cappuccetto Rosso né l’Ape Maia, bensì la maschera del “Podista” che indossano molti adulti, donne e uomini già presenti nella piazza.

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La temperatura è un po’ bassa, non siamo oltre i dieci gradi. La “calda” atmosfera del Carnevale non è sufficiente a riscaldare i muscoli delle mie gambe che di lì a poco dovranno mettersi in moto; decido per questo che il riscaldamento dovrà essere “ottimo e abbondante”. Con l’occasione “assaggio” il percorso, è il giro di due chilometri che compiono i carri allegorici; segue lo stretching e poi ancora un po’ di corsa, qualche allungo e finalmente sono sotto il gonfiabile. Qui mi rendo conto che è in corso un tentativo di “ingabbiare” i podisti, almeno i migliori, come si è tanto discusso negli ultimi tempi. Il tentativo secondo me però va “a vuoto”, molti “infiltrati” o “furbi” che dir si voglia sono nella gabbia e non sembra possano appartenere alla prima fascia d’eccellenza; gli organizzatori della gabbia desistono e dopo poco siamo tutti, al solito, “pressati” dietro il gonfiabile. È così che tra mascherine, coriandoli e l’assordante musica carnevalesca, il “buon” Michelangelo Granata con la sua flebile voce riesce a dare il via al fiume di podisti.

Siamo subito in salita. È il corso Savoia che specialmente nella prima metà ha una buona pendenza, a fare subito selezione. I Carri allegorici fanno da cornice lungo il percorso ma la nostra attenzione è ovviamente altrove. Esaurita la salita, il corso Italia con una breve discesa fa riprendere fiato e la piazza Indirizzo ci fa imboccare il corso Umberto che costituisce la dirittura “finale”. Ma di “finale” il corso non ha proprio nulla, anzi ci appare “infinito”, il gonfiabile neppure  si vede e il basolato imperfetto dà fastidio ai podisti. Passiamo la piazza Garibaldi e soltanto quando mancano 100m alla piazza Duomo, finalmente appare il gonfiabile. Nella piazza, il breve tratto di strada con un tornante che ci riporta verso corso Savoia renderà i successivi giri leggermente più lunghi. Sono in compagnia di Angelo Ponzio e “Mauro Prosperi da Los Angeles (1984)”, miei “avversari” di categoria, più avanti vedo “volare a tutta” “Mika Iwaguchi da Tokio” della mia società La compagnia in genere non manca: siamo quasi settecento distribuiti lungo i 2km del percorso. Uomini e donne di tutte le categorie arrancano lungo la salita che già al secondo giro sembra essere più ripida. Il pentatleta olimpico Prosperi sembra “averne” più di me e progressivamente si allontana, mentre Angelo cede leggermente.

Nel classico “tripudio di folla” che ci investe tutti indistintamente dal primo all’ultimo, specialmente al passaggio in piazza Duomo, termino il secondo giro. Al terzo passaggio in corso Umberto, vedo sfrecciare i ragazzi in testa alla corsa che non sono in gruppo. Già leggermente distanziati fra loro, vedo passare Copia, Spinali, Ucciardo e Cavallo; potrebbero formare il “carro dei vincitori” sul quale sarebbe però proprio difficile salire. A questo punto sono un “doppiato” che inizia a sua volta a doppiare: tra gli atleti che supero, Francesco Scarcipino col suo copricapo rosanero che lo rende riconoscibile in tutte le corse della Sicilia,  mi sembra una volta tanto il più azzeccato per la giornata carnevalesca. Ma è a chi indossa la canotta con la scritta 28 Settembre 1933 che va il mio doveroso apprezzamento: De Trovato, Macaluso e Caldarella, categoria M80, sono in gara, complimenti a loro.

Al quarto giro la salita è sempre più dura , le postazioni che distribuiscono acqua non hanno molti “clienti” perché è freddo e la disidratazione è molto lenta. Io sono sempre sulla scia di Mauro mentre Mika che oggi sembra avere le ali è scomparsa all’orizzonte. Al termine del 4° giro lo speaker, nel segnalare il mio modesto passaggio mi “toglie” un giro, non mi preoccupo, la TDS mi renderà giustizia. È per me invece l’ultimo giro che mi trova ancora con una discreta energia. Supero la salita e quando imbocco “l’infinito rettilineo finale” mantengo un buon ritmo; vengo superato soltanto da qualche femminuccia come Cinzia Sonsogno, ma è una “questione di cortesia” per un’amica. Il “liberatorio” passaggio sotto il gonfiabile decreta il mio fine gara.

C’è chi il proprio fine gara lo ha avuto decretato un “po’ prima” come Enzo Copia e Katia Scionti che si sono aggiudicati questo magnifico trofeo di Acireale, complimenti a loro.

Vorrei chiudere facendo i complimenti all’organizzazione e alla bella città di Acireale. Qualcuno mi ha suggerito che Acireale non è solo “Mare, Barocco e Carnevale”, ma ci sono anche le Terme e i suoi miracolosi “fanghi”, ma io ho risposto che per quest’anno i podisti, “i fanghi” se li sono già fatti lo scorso 18 Gennaio a Ravanusa…

Ci vediamo il 15 Marzo a Bagheria!

 

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@aliceposta.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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