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Trofeo Kalat: fotografare una corsa con l’iride e il cuore
Una visione diversa del Trofeo Kalat, che si è disputato ieri a Caltanissetta, ce la offre Giovanna Barone…con il suo racconto di corsa…riviviamo il percorso (difficile ma per questo ancora più bello) tra discese e risalite, con un susseguirsi di emozioni…
Lo sparo e … si parte! I mille pensieri, i volti e le voci si trasformano in elementi integranti del percorso. Inizia una nuova corsa, una nuova esperienza da condividere e vivere insieme ad altre centinaia di amici, uniti, ancora una volta, nel nome e nella passione del running.
La ripida discesa, la prima curva e la prima salita (quella facile), poi un tratto pianeggiante per raggiungere Corso Umberto I, il centro della città, dove domina imponente il Duomo, laChiesa in pietra bianca e rossa e la splendida Scalinata Lopiano ;poi quella che prima era una ripida discesa si trasforma nella vera ed impegnativa salita del percorso che affronti, ti rallenta ma non ti ferma, che odi e ami allo stesso tempo. I primi sorpassi, amici che ti supportano,che urlano il tuo nome o che ti stanno vicino nei momenti di crisi, amici che trovano la forza di fare una battuta ironica per alleggerire lo stress e dimenticare la fatica, i primi doppiaggi che anche se solo per un secondo ti permettono di “correre” con i favoriti con la loro falcata.
La gioia di tagliare anche quel traguardo e di aver “vinto” quella nuova sfida contro se stessi, per assistere alla premiazione di chi ha meritato di salire sui primi tre gradini del podio e la felicità di essere presente e festeggiare il nuovo record, sia maschile che femminile, sul percorso.
Questo lo scenario, tra asfalto e cemento, del Trofeo Kalat con i 622 atleti provenienti da tutta la Sicilia che, passo dopo passo, completano il primo, il secondo ed il terzo giro utili per tagliare il traguardo dei 10 km previsti.