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GP di Mezze Maratone: gli organizzatori rispondono alle polemiche sul “caro mezze”

In merito alle polemiche scaturite dopo la pubblicazione del regolamento del 19° GP di Mezze Maratone che hanno animato un “vivace”  ma “garbato” dibattito sui social, il comitato organizzatore, risponde e lo fa con l’invio  alla nostra redazione, di una lettera aperta che pubblichiamo integralmente:

” Tenuto conto delle numerose istanze di chiarimento pervenute ai presidenti delle società che costituiscono il GP di Mezze Maratone, alcune legittime e meritevoli di risposta, altre strumentali e fini a se stesse, ci rivolgiamo ai primi, rappresentando quanto segue. Preliminarmente, va subito chiarito a chi lamenta che nel giro di pochi anni il costo dell’iscrizione ad una mezza maratona si è raddoppiato, passando da € 9,00, poi 12,00, poi 15,00 e adesso ad € 18,00, che tale incremento è direttamente proporzionale all’aumento dei costi di organizzazione, che prescindono dal numero di partecipanti ad una gara. A titolo conoscitivo, si ricorda che, nella prima fase, l’importo pagato alla Fidal per la c.d.
“approvazione del regolamento gara” era di € 350,00, mentre da circa 4 anni, cioè da quando le mezze maratone fanno parte del calendario nazionale, tale importo è lievitato ad € 900,00. Stessa cosa dicasi per la “tassa omologazione” del circuito che da € 200,00 è passata ad € 350,00, oltre a tutte le misure di sicurezza che in ogni gara si è costretti ad adottare.
Da ultimo, la “Circolare Gabrelli” per la security e la safety nelle manifestazioni pubbliche, tra le quali rientrano anche le gare su strada, e la successiva direttiva del Ministro dell’Interno nr. 11001 del 18 luglio 2018, che l’ha sostituita ed integrata, hanno introdotto una serie di adempimenti e misure di sicurezza che, oltre a gravare sugli organizzatori dal punto di vista delle incombenze (presentazione del Piano della Sicurezza, predisposizione di protezioni antisfondamento, chiusura del percorso mediante transennamento, ecc.) hanno inciso pesantemente sui costi.
Per chi non lo sapesse, il Piano della Sicurezza deve essere redatto da un tecnico professionista (ingegnere o architetto), al quale – potrà apparire strano – va pagata la parcella.
Le transenne vanno prese in affitto e, manco a dirlo, si pagano pure quelle. A queste spese vanno aggiunti i costi per il cronometraggio, i bagni chimici, il service, i ristori lungo il percorso ed a fine gara, le ambulanze, i medici, l’assistenza paramedica, le fotografie, lo speaker, il gadget, il pacco gara, la medaglia, i premi ai vincitori della gara, i premi ai vincitori del Grand Prix e relativi costi di gestione del comitato…

Non si può neanche tacere che, nella maggior parte dei casi, le amministrazioni comunali fanno pagare, ed a caro prezzo, anche il personale ed i mezzi di loro pertinenza che utilizzano per presidiare le gare.
Invece, i costi che sono proporzionali al numero di partecipanti sono quelli dovuti per la tassa Fidal, pari ad € 1,00 per ciascun atleta iscritto. A chi ancora oggi parla di sponsor non intendiamo rispondere, comprendiamo che non ha alcuna competenza in merito.
A tutto ciò, si è dovuto aggiungere che le società organizzatrici, consentendo a tutti le iscrizioni fino al lunedì/mercoledì precedenti alla gara, hanno dovuto acquistare gadget in numero consistente, in quanto non si sarebbe potuto rischiare di lasciare senza qualcuno dei partecipanti, per cui spesso ci si è approvvigionati di articoli in numero superiore alle reali necessità, con uno spreco di denaro notevole.
Quindi, semplicemente, in questi ultimi 2 anni si è constatato che, nonostante una partecipazione sostanzialmente numerosa nelle gare del GP, di fatto non si riesce a coprirne le spese, e la differenza tra entrate ed uscite in alcuni casi è stata anche considerevolmente grave.
E quando si tenta di contenere i costi, purtroppo accade quello che tutti, giustamente, avete notato e segnalato, perché, nostro malgrado, si è capito che non è sufficiente posizionare le transenne per limitare il traffico dei veicoli, in quanto non è possibile affidarsi al senso civico degli automobilisti, né è sufficiente fare presidiare tali varchi da semplici volontari, i quali, alle prime proteste, anche loro giustamente, lasciano il presidio per evitare liti.
Allora è necessario assumere agenzie di Guardie Particolari Giurate o similari e pagare anche queste.
In questi mesi, a campionato ancora in corso, ci siamo più volte consultati tra gli organizzatori, tentando di trovare la soluzione meno onerosa al problema, nella consapevolezza, tuttavia, che la quota pagata fino al 2019 era insufficiente per coprire i costi, per cui si è reso necessario un contestuale taglio degli eccessi, cercando anche di dare un servizio migliore.
Ecco perché la decisione di anticipare l’iscrizione ad almeno 2 settimane prime della gara: questo ci consentirà di potere acquistare un quantitativo reale di prodotti necessari alla manifestazione, facendoci risparmiare consistenti somme. Quindi, è bene precisare, che l’aumento di € 3,00 non serve per pagare il gadget (sarebbero assolutamente insufficienti) ma, al contrario, il gadget è un premio incentivante che abbiamo voluto prevedere nel tentativo di invogliare il maggior numero di atleti ad
iscriversi settimane prima.  Questo ci consentirà di risparmiare su altre spese, quali prodotti per ristori, pacchi gara, medaglie, ecc., che potremmo ordinare in numero adeguato e sufficiente ed evitare inutili
e costosi esuberi. Inoltre, ci permetterà anche di consegnare dei gadget dell’esatta misura richiesta
dall’atleta al momento dell’iscrizione. Comprendendo, tuttavia, che non tutti hanno la possibilità di iscriversi 2 settimane prima, abbiamo lasciato la possibilità di farlo allo stesso costo per altri 8 giorni, ma senza il gadget, in quanto, a quel punto, non saremo più in grado di acquistarlo per tempo.
A tal riguardo, è opportuno ricordare a tutti che le società che organizzano il GP, solo in una delle otto gare, la propria, hanno delle ovvie agevolazioni, negli altri 7 casi sono utenti al pari di tutti gli altri atleti e devono affrontare gli stessi costi di iscrizione e di trasferta; questo a significare che l’aumento delle tariffe d’iscrizione grava anche sulle società organizzatrici.
Peraltro, tali società non sono delle aziende commerciali con scopo di lucro, per le quali è contemplato anche il rischio d’impresa, e ogni qualvolta non si riescono a coprire i costi di una gara, si ricorre all’auto finanziamento, a totale carico della società e dei propri tesserati.
Questo dovevamo, in termini di spiegazioni, a chi, con garbo ed educazione, ci ha chiesto chiarimenti. A chi banalmente si è spinto a dire che nessuno ci costringe ad organizzare le gare, con una risposta ovvia ma non altrettanto banale, vorremmo ricordare che se ciò accadesse potremmo correre in Sicilia, per il pregio di sfidarsi con gli altri, solo 2 o 3 volte l’anno, poi l’alternativa sarebbe andare fuori. Ed è altrettanto ovvio che se non ci saranno partecipanti in numero sufficiente a sostenere le spese fisse, le gare del GP non potranno comunque essere organizzate. Le minacce, in tal senso, che si leggono in questi giorni soprattutto su FB, non fanno paura a nessuno di noi, ma devono far temere proprio chi in queste manifestazioni soddisfa un proprio bisogno, qualunque esso sia. Non organizzare più gare non equivale alla chiusura di un’azienda, non ci sarà nessun licenziamento e nessuno di noi perderà il lavoro, anzi, ci eviteremo notevoli stress.
Quindi, siamo tutti padroni del destino del GP; noi cerchiamo di trovare il sistema per continuare ad organizzarlo e se non sarà possibile farlo – a differenza di tanti altri – potremo comunque dire di averci tentato”.

Il comitato organizzativo

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1 thought on “GP di Mezze Maratone: gli organizzatori rispondono alle polemiche sul “caro mezze””

  1. La corsa sta diventando anche un lusso,penso che fanno bene ad imbucarsi nei circuiti.
    Lo sport non è più “SPORT”!!!! E quando qualcuno paragona il calcio all’atletica parlandone male,non siamo mica così lontani……..anche questo e diventato BISINESS

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