News
Il Memorial Cuttitta nel racconto di Remigio Di Benedetto
Licata (AG). Ore 8e30. Mentre sto entrando a Licata osservo il magnifico mare azzurro che la caratterizza in forte contrasto con gli alti e poco guardabili edifici condominiali figli di un’epoca, fortunatamente lontana, in cui la cementificazione selvaggia ha deturpato tanta nostra bella Italia. La città agrigentina, in una delle prime giornate d’estate, ospita il Grand Prix Regionale di Corsa 2016 e il mio sguardo corre subito alla centrale piazza progresso, punto di ritrovo dei corsa, che alle 8 e mezza è già “gremita in ogni ordine di posti”. Podisti provenienti da tutta la Sicilia la colorano a festa e con essi i relativi accompagnatori, fotografi dilettanti da “cellulare” e professionali con obiettivi “fantastici”, cronometristi, giudici, e boy scout volontari. Lo speaker, Giuseppe Marcellino, annuncia persino che qualche rappresentante dell’amministrazione comunale è già sul posto.
Affronto la fase di riscaldamento tuffandomi sul percorso, e dopo poco mi rendo conto che sto andando “contromano”, e quindi “inversione a U” per comprendere bene e in anticipo quali saranno le sensazioni che proveremo in gara.
Ore 9e30 Preludio della gara con il commosso ricordo di Mimmo Cuttitta, poi con puntualità Marcellino annuncia l’imminenza della partenza; ai podisti già posizionati nei pressi del gonfiabile, si aggiungono tutti gli altri. Siamo 532 e l’attesa per lo “sparo” si fa spasmodica. A “furor di popolo”, come al solito, viene abbattuta la separazione con la griglia dei migliori. Finalmente giunge il colpo di pistola che autorizza tutti a lanciarsi nella lievissima discesa del corso Vittorio Emanuele. La strada non è larghissima e nella confusione qualche giovane rimasto nelle retrovie, cerca di farsi largo fra i podisti chiedendo, in un eccesso d’educazione, persino permesso. Io adocchio immediatamente i miei avversari di categoria e se Giovanni Tavano (Marathon Taormina) e Giuseppe Mazzeo (Podistica Messina) che procedono come intercity, sono inavvicinabili, ho subito la compagnia tra gli oltre 500 atleti, di Bruno Ferraro (Atletica Lentini), Alessandro Sagone (Atletica Caltagirone), Vincenzo Liberto (Atletica Lentini). Il percorso vira a sinistra, la strada si allarga ed è completamente piatta, all’incrocio con il corso Umberto, i boy scout gestiscono due postazioni d’acqua che ci rinfrescheranno nei prossimi giri. In fondo al lungo rettilineo una curva molto lieve ci porta ad affrontare l’unico tratto in salita del percorso. La pendenza è minima e dopo meno di 100m svoltiamo nel corso Roma, la strada spiana e ci riporta sotto il gonfiabile. Dopo avere sfruttato la scia del dott. Sagone, l’amico di Caltagirone ha perso terreno e così per non “soffrire” la solitudine in mezzo a 500 podisti, mi aggrappo al “treno” dell’amico Vincenzo Lorefice (Marathon Atletic Avola), ha un buon ritmo e capisco che mi può condurre bene al traguardo. Siamo al terzo passaggio dal rifornimento e decido di “agguantare” un bicchiere di acqua con il quale faccio una doccia molto economica ma refrigerante. Procedo sempre col passo di Vincenzo che è ormai la mia guida, quasi un Virgilio, nel percorso divenuto “infernale” per la fatica e per il caldo che ci opprime. Ancora un passaggio dall’H2O dei boyscout e ancora una micro doccia che da un momento di sollievo. Completo il quarto giro mentre quel fulmine di Vito Massimo Catania (Atletica Regalbuto) taglia vincitore il traguardo, dopo alcuni minuti farà altrettanto Tatiana Betta (Podistica Messina) fra le donne.
Il binomio di testa degli M60 è per me irraggiungibile, non ho per altro nessuno che minacci la mia posizione, la corsa diviene per me tranquilla, quasi noiosa, pur conservando la sua essenza di fatica masochistica. Siamo all’ultimo giro, “Vincenzo Virgilio” mi traina ancora a meraviglia, la fatica è improba, l’ultima salita, ancorché lievissima, diviene “l’ultimo girone” dell’infernale percorso, poi quando termina e svoltiamo di netto in corso Roma, mi sembra di uscire “a riveder le stelle” e dopo 200m, tagliando il traguardo sulla scia di Vincenzo, mi sento in Paradiso.
Ore 10e30. L’organizzazione offre per il dopo gara abbondantissima frutta, mini-granita e mini brioche, (con ressa tremenda dei podisti); tutto gradevole ed azzeccato nella prima vera giornata di caldo estivo.
Ore 10e55. Michelangela Savulla taglia il traguardo facendosi carico di chiudere la fila dei 532 podisti che hanno gareggiato oggi a Licata, complimenti anche a lei.
Ore 11e00 L’organizzazione della Pro Sport Ravanusa di Giancarlo La Greca mi consente di rendere più felice degli altri Mariangela Garofano (Atl. Leonias), con l’estrazione a sorteggio di un microchip che le assegna un bel premio, al di là della sua prestazione sportiva.
Ore 11e15. Il mio “Paradiso” continua quando sono sul palco per la premiazione in compagnia degli amici avversari Giovanni Tavano e Giuseppe Mazzeo.
Ore 12e00. Giro turistico del paese: visita ai rifugi antiaerei, guidata dagli studenti di Licata. Castello (chiuso) e passeggiata al mare sulla bellissima spiaggia della città.
Ore 14e00. La piazza Progresso è completamente deserta. Il palco delle premiazioni, animato fino a pochi minuti prima, sembra un oggetto abbandonato.
Non si può che ringraziare l’ottima organizzazione della Pro Sport Ravanusa di Giancarlo La Greca, tutto è andato per il meglio.
Pensierino Finale: Ho sentito che qualche podista ha “arraffato” troppa frutta distribuita agli atleti, ma le vitamine fanno così bene!!
Remigio Di Benedetto