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I regionali di corsa campestre nel racconto di Remigio Di Benedetto

Quando “sbarco” a Piazza Armerina l’aria è “frizzantina”, sono le nove e ci sono nove gradi, forse alle dieci ce ne saranno dieci e così via… Il prato dove “sgambetteremo” è carico di umidità e non vi è prospettiva che asciughi perché il sole è assente e il cielo è “minaccioso”. Sono in pieno svolgimento i preparativi per la gara. Alcuni militari in mimetica, appartenenti alla Base Addestrativa “AOSTA” di Piazza Armerina, hanno predisposto un bel tendone che forse potrà servire da spogliatoio “volante”, un’idea nuova partorita dall’Atletica Bellia. C’è anche un “movimento” gastronomico per la presenza dei ragazzi dell’Istituto Alberghiero “R. Scaccianoce” di Piazza Armerina; l’Atletica Bellia ha dunque mobilitato la città. Non posso distrarmi di più, la partenza della mia batteria, “nonnetti” over 60 + donne, è prossima. Il freddo e il breve percorso molto veloce impongono una fase di riscaldamento molto intensa. Una “bella passeggiata” lungo il percorso, lo stretching e gli allunghi sul grande prato dove verrà dato il via alla competizione, costituiscono per me “l’antipasto” della gara.

Oggi non vi sono “gabbie” di alcun genere, siamo “tutti uguali a tutti” disposti su di una lunga linea bianca tracciata nel prato. Mancano pochissimi minuti e scalpitiamo insofferenti; in batteria siamo 204, 90 “maschietti” e 114 “femminucce”.

Ore 10. La T.D.S. ha “azzerato gli orologi”, Pino Giordano in veste di speaker è pronto col microfono in mano, i giudici lo sono con la carta e la penna: il “generale” dei Master “Ino Gagliardi” dà l’o.k. al via della batteria, è          partenza! Scatto bruciante della “mandria” di concorrenti, la spianata è ampia, ma per tutti l’obiettivo è quello di non rimanere imbottigliati quando la strada si stringerà. La visione dei “fianchi sinuosi” delle molte femminucce che mi precedono lenirà la mia fatica, ma devo tenere d’occhio i miei avversari: Salvatore Cammarata (A.S.D. Atletica Sicilia) è partito di slancio e non mi sembra per oggi facilmente abbordabile da parte mia. Al mio fianco c’è Pippo Ruggeri ( A.S.D. Forte Gonzaga Messina), uno “sky runner” d’eccezione che oggi si cimenta su un percorso oserei direi “elementare” rispetto alle capacità del taorminese. Siamo al termine del primo “giretto” da 300m, sotto il gonfiabile passa per prima Lorenza Immesi  (A.S.D. Sport Nuovi Eventi Sicilia) in compagnia di Carmelo Torrisi (A.S.D. Jonia Giarre) grande esperto in partenze “Flop”. Ci immergiamo nel boschetto, il percorso ha un’iniziale ondulazione che perde quasi subito; il fondo è a tratti sabbioso e completamente asciutto. C’è una netta curva a destra, poi il tracciato impone lievi curve e controcurve. Si esce allo scoperto, e la strada si allarga, tifosi e fotografi non mancano, in breve siamo di nuovo tra gli  alberi. C’è una lievissima discesa e troviamo l’unica grossa pozzanghera del percorso. Per evitare “l’immersione”, tutti cerchiamo di evitarla passando al centro che è erboso e asciutto. Ancora una netta sterzata a destra e in breve, dopo un fastidioso “montarozzo” posto sulla sinistra del percorso che ostacola il passaggio ai podisti, usciamo sulla spianata iniziale. Le energie non sono più quelle della partenza ma l’ampio spazio che abbiamo di fronte ci spinge all’accelerazione. Le due amplissime curve già percorse nel primo “giretto” ci riportano sotto il gonfiabile, dove è già passata la coppia solitaria di testa: Tatiana Betta (A.S.D. Podistica Messina) e Barbara Bennici (A.S.D. Fiamma Rossa Palermo). Pippo ha “preso il largo” e io sono stato affiancato da Alessandro Sagone (A.S.D. Atletica Caltagirone), “anziano” SM60 come me.  Penso e capisco di potermi mettere sulla sua scia. È così che in sua compagnia affronto il secondo giro “grande” del percorso. Ripasso “a memoria”: ondulazione iniziale, curve e controcurve, pozzanghera e tutto il resto. Quando siamo nuovamente sul prato grande, Alessandro rallenta, prendo l’iniziativa e passo a condurre seguendo la scia di Graziella Bonanno (A.S.D. Podistica Messina). Siamo al terzo passaggio sotto il gonfiabile e mentre stiamo rientrando nel bosco ne vedo uscire “contromano” Raffaele Santoddì, evidentemente ritiratosi. Sento che le gambe “rispondono” e il fiato non manca, Alessandro mi segue a breve distanza, superiamo Graziella, forzo ancora; curva dopo curva prendo ancora qualche metro ad Alessandro. Quando capisco che l’arrivo è prossimo, Sagone da “Caltagirone” è ormai a “distanza di sicurezza”.  Sono sul breve rettilineo finale, la fatica mi “annebbia” il cervello e non comprendo bene l’invito a “buttarmi a sinistra” rivoltomi forse da un giudice di arrivo e sto per tagliare il traguardo senza passare sopra il “tappetino magico”, vengo “richiamato” e con una sterzata a destra tutto è a posto, è finita.

In attesa delle successive batterie delle quali sarò spettatore, “usufruisco” dell’ottima organizzazione della Libertas Atletica Bellia: un buon tè caldo e un trancio di pizza distribuito da ”timidi” ed eleganti studenti della già menzionata scuola alberghiera. C’è poi il passaggio a consultare le “pagelle” appena esposte dalla T.D.S. che sanciscono vincitori della batteria, Barbara Bennici al “femminile” e Giovanni Tavano al “maschile”.

Nella batteria di “mezza età”, SM45 – SM55, il successo va a Abdelkrim Boumalik dell’Atletica Canicattì davanti ad Alberto Fieramosca del Marathon Club Sciacca; quest’ultimo, al contrario dell’omonimo Ettore, perde la “disfida” all’ultimo giro dopo avere condotto  in testa gran parte della gara. La batteria “giovani” dà al pubblico l’emozione che forse non aveva avuto dalle prime due. Alessio Terrasi della Fiamma Rossa Palermo ingaggia una serrata lotta con l’atleta “di casa” Andrea Tagnese tesserato per il Cus Torino. I due conducono in testa tutta la gara con Alessio sempre a “tirare”. Andrea va invece a “a rimorchio” e all’ultimo chilometro “infilza” Alessio forse ancora carente d’esperienza.

Giornata fantastica, tutti infreddoliti ma divertiti. Grazie all’Atletica Bellia, all’esercito, agli studenti dell’alberghiero, ai giudici. Non è mancato proprio nulla.

Pensierino Finale: Dopo avere corso nel bel bosco di Piazza Armerina, sarà dura ricominciare per chi come me si allena nel traffico cittadino.

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@aliceposta.it

foto archivio

 

 

 

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1 thought on “I regionali di corsa campestre nel racconto di Remigio Di Benedetto”

  1. Un grazie a Remigio, per i positivi commenti riguardanti l’organizzazione del Campionato Regionale di corsa campestre; tali parole ci ripagano dai sacrifici e dal lavoro profusi per la buona riuscita della stessa, sia dal punto di vista tecnico che da quello dei servizi, messi a disposizione degli atleti.
    ASD Libertas Atletica Bellia, Ettore Rivoli e Daniele Tagnese

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