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Aspra nel racconto Remigio Di Benedetto
La borgata marinara di Aspra frazione del comune di Bagheria è il teatro della terza prova del Gran Prix regionale di corsa.
Una bella gita per chi arriva come me da lontano, alla quale non hanno rinunciato 625 atleti provenienti da tutta l’isola e qualcuno anche dal “continente”. L’accoglienza è molto “ventosa” e fa presagire che con un percorso piatto che costeggia completamente il “lungo lungomare” il vento la farà “da padrone” “strapazzando” soprattutto gli atleti “mingherlini e leggeri” come me.
L’atmosfera del luogo “odora di mare”: qualche pescatore vende pesciolini che ancora vivi saltellano sulle cassette, qualche altro vende scatole di alici. È il contorno che si può osservare durante il “riscaldamento”, oltre ai “soliti” amici e parenti degli atleti e ai “locali” che si vedono “rubata” la piazza del passeggio domenicale.
Con un certo anticipo lo speaker Marcellino chiama all’appello gli atleti che si schierano prontamente alla partenza. Il vento sembra aumentare d’intensità e a un certo punto la postazione TDS sembra volare via o quanto meno il leggero Gazebo che la protegge coprendola, ma è tutto ok ogni cosa rimane al suo posto. Al popolo dei podisti viene dato l’OK per la partenza. Purtroppo c’è subito una rovinosa caduta di un atleta che viene quasi involontariamente “calpestato” da chi lo segue, spero senza conseguenze. Lasciamo la piazza ed è “subito lungomare” con il vento che ci accompagna. Ma è un vento irregolare come dicono al “meteo” in TV “di direzione variabile”, ora ci spinge, ora ci contrasta arrivandoci frontalmente e nei punti più difficili ci “ferisce” lateralmente; insomma è un avversario in più da combattere, il 626°. La strada diviene un rettilineo perfetto che sembra non avere mai fine, è come “un’autostrada di pedoni”, poi finalmente una lieve curva e dopo un ponticello ecco l’attesa boa che ci riporta indietro. Siamo oramai al secondo chilometro e ancora viaggio un po’ “a naso”; cerco in mezzo ai seicento e più podisti un punto di riferimento, un avversario, un amico al quale agganciarmi con il quale cercare di sostenere un certo ritmo. Ma ecco apparire, in recupero, al mio fianco il prof. Francesco Catalfamo da Barcellona Pozzo di Gotto, decido di tallonare proprio lui. Forse il prof. sta “viaggiando” al di sotto delle sue possibilità, normalmente superiori alle mie e io mi aggancio. Al passaggio dalla piazza della borgata il “popolo è festante”. Completato il primo giro siamo nuovamente sul rettilineo di fronte al mare. Incrociamo salendo la testa della corsa, un gruppo dove intravedo Catania, Soffietto, Lo Piccolo, Agnello, Puccio e poi via via tutti gli altri. I due gruppi di chi sale e di chi scende si sfiorano, quasi possono toccarsi con i gomiti. In direzione opposta alla mia posso osservare gli avversari di categoria che mi precedono. Al raggiungimento della boa sono a metà del percorso e sempre “al seguito” di Francesco Catalfamo al quale si è pericolosamente slacciata la scarpetta sinistra, ma il prof non pensa certamente di “perdere tempo” per una simile sciocchezza e prosegue imperterrito. Mentre ritorno verso il centro del paese osservo stavolta in direzione opposta alla mia gli avversari che mi seguono. Il prof zigzagando supera qualche atleta e io faccio altrettanto per mantenere il suo passo. Siamo al secondo passaggio dal centro del paese, sento che qualcuno dell’organizzazione grida che stanno per arrivare i primi e penso di avere evitato “l’onta del doppiaggio”. Svoltiamo per imboccare per l’ultima volta il viale Europa, lungomare di Aspra. A metà del lungo rettilineo, oltre l’ottavo chilometro, il prof come pensavo e temevo decide di “allungare” il passo. Fino all’ultimo giro di boa sono ancora alle sue spalle, ma quando iniziamo ad affrontare il lungo rettilineo in direzione del centro il suo ritmo si fa per me proibitivo. Penso comunque che l’avere tenuto il passo del prof. fino a questo punto possa darmi una buona posizione all’arrivo. Ma quando mancano poche decine di metri al traguardo mi vedo affiancare da un avversario in pieno recupero che “sprinta”, penso che “cerchi” proprio il sorpasso su di me, mi difendo sprintando anch’io e precedendolo “al fotofinish” sul traguardo, è Salvatore Russello della mia categoria, “giovani M60”. È lo sprint per il 236° posto ma per noi è come se fosse per il primo.
L’organizzazione ci è sembrata ottima e sono sicuro che saranno ottimi anche gli spaghetti che domani mangerò conditi con il “sugo di pesce spada” contenuto nel ricco pacco gara che ho ricevuto al termine di questa bella giornata sportiva.
Ma i vincitori della gara chi sono? Alla T.D.S. sono bravissimi, il loro sito è perfetto c’è scritto tutto, vincitori assoluti e di categoria ai quali facciamo i migliori complimenti, leggeteveli lì!
Arrivederci al prossimo appuntamento che per gli amici del G.P. Regionale è a Capo d’Orlando il 26 Aprile.
Remigio Di Benedetto