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Vivere ed emozionarsi in gara nel proprio paese

10413320_750160525074688_494555545396522303_nNon scrivi l’articolo raccontando la tua corsa, come hai fatto in passato?” Questa la domanda che in molti, amici e seguaci su SiciliaRunning, mi stanno facendo da alcuni giorni. La mia risposta? “No, questa volta passo”.
Poi, come spesso accade, almeno a me, durante la notte, parole e pensieri, memorie ed emozioni, prendono forma, diventano lettere e si allineano sullo schermo, una dopo l’altra, al tocco della mano sulla tastiera del mio computer.

Dormire fino a tardi, relax, rallentare i ritmi frenetici tenuti durante la settimana tra lavoro e impegni vari, dedicarsi alla famiglia e alla casa, andare a Messa, uscire per la consueta camminata o corsa del mattino, ritrovarsi al bar in compagnia di amici già a colazione. Questa è la domenica in “quel di” Avola, tranquillo paesino sul mare della provincia di Siracusa dalla forma esagonale, con poco più di 30 mila abitanti. Il mio paese.
Questa domenica Avola si è svegliata diversamente: vigili urbani, segnaletiche e coni stradali erano disposti già dalle prime ore del mattino sulle strade interessate o coinvolte dalla 1^ Mezza Maratona Città della Mandorla. Il preludio di una giornata che avrebbe visto oltre 800 atleti correre e trasmettere, passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, la gioia, la condivisione e la passione per la corsa; e tantissimo pubblico assistere allo “spettacolo” e incitare tutti…dal primo all’ultimo.
Le emozioni cambiano da gara a gara, da percorso a percorso, da giornata a giornata.
Le emozioni e sensazioni nel correre e gareggiare nel proprio paese sono molteplici, differenti e contrastanti. È il luogo dove solitamente la gente ti vede correre sul lungomare, tutte le mattine (nel mio caso alle prime ore del mattino e mi vede rientrare a casa, dopo più di un’ora, sudata, stanca, carica e motivata ad affrontare gli impegni della giornata).
Corri su strade che fino al giorno prima, e comunque nel quotidiano, vivi con altre intenzioni, interessi e passo.
Per un giorno, incontri e senti amici che, tifano per te, che sorridono vedendoti per la prima volta correre “live”… e sembrano più emozionati e carichi di adrenalina di te; ci sono amici e conoscenti che fino alla settimana precedente conoscevano quella passione, chiamata corsa, e i tuoi amici, attraverso gli scatti fotografici pubblicati su un social network.
Poi c’è l’emozione più grande. Un padre che per la prima volta, dopo anni, segue e aspetta il passaggio della propria figlia sul ciglio della strada, sotto casa, e si diverte e sorride mentre la guarda felice mentre lei gli urla “papà aspetta che tra poco passo”; ed ancora “mancano solo 2 giri”, “tra meno di 2 km taglio il traguardo” sempre sorridendo; e mia madre che da casa, si affaccia un minuto dal balcone e proprio in quell’attimo mi vede passare di corsa.
Poi il taglio del traguardo, il tempo di recuperare le forze, bere, cambiarmi, per poi godermi la festa in piazza, la compagnia dei miei amici, la consegna dei premi e dei riconoscimenti sul palco, ma soprattutto i sorrisi e la gioia marcati sui volti di ognuno dei presenti.

Giovanna Barone

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