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La Corri Amo Valverde nel racconto di Remigio Di Benedetto

All’ottavo appuntamento stagionale il “Circuito Brillante” del 24° Grand Prix Regionale Senior Master 2018, fa tappa a Valverde ai piedi dell’Etna. Una vera giornata di primavera accoglie gli oltre 300 atleti provenienti da tutta la Sicilia. C’è molto caldo e il posto “ristoro” che distribuisce acqua a breve distanza dal “gonfiabile” ha già “clienti” prima della partenza della gara. La fase di “riscaldamento” ci vuole per le gambe, ma si fa con le “teste all’ombra”. Corsa lenta, stretching, allunghi, gli ingredienti ci sono tutti, ma la visione in lontananza della salita che affronteremo in gara, già stronca “psicologicamente” le gambe.

Alle 10 in punto uno spettacolo già visto: siamo tutti “ammucchiati” sotto il gonfiabile,  “scolati” di sudore per la “fase riscaldamento”. La strisciolina bianco-rossa che separa la griglia dei “forti” che resiste di solito qualche minuto, oggi è “tranciata“ dopo 30 secondi e i “big” vengono sommersi dalla massa degli atleti che “precipita” in avanti. Michelangelo Granata, capo indiscusso del GGG “V. Pistritto” di Catania, si affretta, alza la pistola e con un colpo manda via tutti, ma restano nell’aria per qualche secondo i “vapori” bianchi della sua pistola “fumante” che sommergono qualche atleta.

Dopo questa calda, concitata e ”fumosa” partenza, siamo sul rettilineo di corso Vittorio Emanuele. Sono i primi 500m in piano lungo i quali il gruppo dei podisti si allunga; molti “falsi big” posizionati “strategicamente” nella griglia vengono superati, mentre i veri big già allungano il passo. Presto finisce la pianura dove ci siamo “sgranchiti” le gambe e con la svolta nella via Seminara si inizia a salire, prima leggermente poi più decisamente. Ma la prima è una breve “salitella” e dopo 100 metri una svolta a destra ci riporta in piano. Io sono sulla scia dell’amico e compagno di società Maurizio Scalzo (ASD Fiamma S. Gregorio) che tallona Renato Lo Faro (ASD Fortitudo Catania), siamo tutti “giovani sessantenni”. Qualche altra svolta e dopo un provvidenziale punto di “spugnaggio” è ancora salita. Questa volta si fa sul serio, la via Salvatore Quasimodo non ci dà scampo; la pendenza è notevole e la percentuale progressivamente diventa a due cifre. Lo Faro allunga il passo e si allontana, mentre Maurizio cede leggermente. Io sono a fianco di Mika Iwaguchi, made in Japan, (ASD Fiamma S. Gregorio) che oggi sembra molto reattiva. Finalmente termina l’arrampicata e con una sterzata a sinistra ci ritroviamo in via Seminara che questa volta si è “trasformata” in una gradevolissima discesa. Siamo nuovamente sul corso principale di Valverde, vediamo il gonfiabile  e lo superiamo. Ancora 50 metri, c’è il giro di boa e dopo altri 50 metri chiudiamo il primo giro.

La nostra corsa prosegue nell’unico tratto tranquillo, piano e scorrevole; vedo ancora in lontananza Lo Faro che ha affiancato Suelen Spitaleri (SAL Catania) forse in lieve difficoltà; Mika percepisce a distanza (“intuito femminile”) la difficoltà di Suelen e dà una forte accelerazione alla sua andatura. Io resto a guardare preoccupandomi, quando iniziamo nuovamente a salire, di mantenere il giusto ritmo proporzionato alle mie possibilità. Anche per questo ho sempre in mente le regole di base del podista: “in salita passo corto e veloce”, quando la strada nuovamente è in discesa il passo si allunga.

Termina il secondo giro, la temperatura  sale, e ai punti di ristoro c’è la “fila” dei podisti in cerca di H2O, gli addetti faticano a mantenere il ritmo per la distribuzione. Quando è il mio turno non riesco ad agguantare un bicchiere, ma una gentilissima addetta al “rifornimento” che non ho fiato per ringraziare, mi rincorre per darmi l’agognato bicchiere d’acqua.

Termina anche il terzo giro, le forze sono sempre di meno e i gradi di temperatura sempre di più. All’inizio delle ultime salite il desiderio per me sarebbe quello di trovare una funivia, un ascensore, un montacarichi, un mezzo insomma che agevoli la fatica finale. In mancanza di ciò opto per un “ricco spugnaggio” e al passaggio dal punto di distribuzione spugne ne “acchiappo” due che porto via con me cercando refrigerio. Quando la salita si fa dura, affianco Luana Russo (ASD Marathon Club Sciacca) che mi sembra “in riserva” come me e le cedo una spugna. Inizia finalmente l’ultima discesa, al termine della quale vengo superato da Gianfranco Pregadio (Atletica Enna) che sembra “fresco come una rosa”, ha un passo completamente diverso dal mio e se ne va tranquillamente verso l’arrivo. Anche Luana alla vista del gonfiabile ha ripreso le sue forze e accelera il passo. Anche io vedo il gonfiabile  ma non succede niente.. C’è l’ultimo giro di boa e poi sulla linea di arrivo termino la mia “masochistica” fatica.

A uno a uno tutti giungono all’arrivo, Lucio Cimò e Chiara Immesi entrambi dell’Universitas Palermo lo hanno fatto per primi, complimenti a loro. Complimenti anche a Michelangelo Testa della Jonia Giarre che ha tagliato per ultimo il traguardo e un augurio speciale a chi non ha potuto completare la gara.

Si consegna il microchip si ritira il pacco gara e poi tutti i podisti convergono nella piazza del Santuario dove viene offerto agli atleti un bel rinfresco con panini, frutta, biscotti e bevande rigeneratrici, non manca nulla. Singolare premiazione finale con cassette formato 30X20X50 contenenti miele, caffè, olio piccante, marmellata, brioscine e per ubriacarsi pure vino e  limoncello.

Un abbraccio a tutti gli atleti che hanno con il loro contributo di fatica, reso bella la manifestazione, un grazie ha chi l’ha organizzata e gestita e appuntamento per tutti a Caltanissetta il 27 Maggio per il Trofeo Kalat.  

 

Remigio Di Benedetto

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