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La Corri Adrano nel racconto di Remigio Di Benedetto
Il Grand Prix Regionale di corsa 2016 ci porta sotto il castello Normanno di Adrano. Siamo nella piazza Umberto I, di fronte al bellissimo “Giardino della Vittoria”. La vittoria in senso stretto riguarderà solo il primo uomo e la prima donna dei 400 atleti che saranno schierati alla partenza; ma il correre all’interno di questo magnifico spazio verde al centro della città, sarà un piacere e una vittoria per tutti.
Ci sono i soliti preliminari: “sgambettiamo” per riscaldarci lungo la spaziosissima via Roma che è stata con grande pazienza liberata dalle pozzanghere dai volontari dell’organizzazione e siamo sotto lo sguardo meravigliato dei molti anziani seduti di fronte alle “società” del centro cittadino. Manca qualche minuto e lo speaker chiama gli atleti alla partenza. Qui scopriamo che nonostante il percorso preveda due lunghi e spaziosi tratti costituiti dalla via Roma e dal corso Garibaldi, dove il “gruppone” al via potrebbe lanciarsi bene e senza pericoli, alla partenza invece si svolterà dopo soli 10 metri in via Spampinato, che per giunta è in discesa, forse per invogliare meglio i più spericolati a “scapicollarsi”. Con questa premessa, mentre chiacchieriamo sotto il gonfiabile, sentiamo la voce del presidente della FIDAL Catania, Davide Bandieramonte, che dalle retrovie del gruppo dove mi trovo, giunge lontana e incomprensibile; qualche “collega” atleta dice che la voce giunge “online”, forse una “video conferenza” come usano spesso molti presidenti.. Terminato il messaggio di saluto del presidente, non c’è ancora la partenza. La “voce” del podismo della Trinacria, Giuseppe Marcellino, annuncia che siamo in attesa di qualche ritardatario avolese, pazienza. Finalmente arrivano anche loro, tra i quali scopro esserci l’amico Vincenzo Lorefice (Marathon Atletic Avola).
Non ci sono più impedimenti per il via e con un secco colpo di pistola si parte, la curva è talmente vicina che ancora nessuno è in piena velocità e forse è una fortuna, perché nel grande “intrecciarsi” delle 800 gambe in gara, nessuno si fa male. La massa dei concorrenti si riversa nella larghissima discesa per poi andare a stringere alla successiva svolta in via Carlo Marx, dove forse sono avvantaggiati gli atleti in maglietta “rossa”, chissà? Abbandoniamo la via Marx mentre inizia una salitella che con un’altra svolta ci fa imboccare la via Madonna delle Grazie, e qui la grazia per la strada in salita, la possono chiedere tutti, ma ancora è il 1° chilometro e tutti siamo ancora nel pieno delle energie. Il tracciato di gara ci conduce all’interno del Giardino della Vittoria. Io dopo avere affiancato e superato l’amico Ferraro Bruno (Atletica Lentini) sono sulla scia di Vilmo Luciani (ASD Placeolum) e Mario Scarinci (ASD Etna Running), due “clienti” pericolosi della mia categoria. Al solito, Giovanni Tavano (ASD Marathon Taormina), un Diesel da 2500cc, chissà dov’è. Nel Giardino della Vittoria, saliamo e scendiamo più volte, ci sono curve e controcurve tra belle piante ornamentali. Finalmente usciamo dal Giardino e siamo in vista della zona di arrivo. Affrontiamo il corso Garibaldi e mentre noi scendiamo, incrociamo la testa della corsa in risalita; sommando l’età dei tre atleti che conducono la gara, forse si raggiunge la mia età, beati loro! In fondo al corso c’è un belvedere con un panorama che non ho tempo d’ammirare. Con l’inversione a “U” finalmente siamo in vista del gonfiabile che indica la fine del primo quarto di corsa. Passiamo sotto il gonfiabile e la “storia si ripete”: la svolta, la discesa, Marx e Madonna delle Grazie, e la prima grazia la ottengo quando aggancio e supero Mario Scarinci che dopo la sua “partenza alla Garibaldina” lentamente ha ceduto. Dopo poco aggancio anche Vilmo e iniziamo a procedere di pari passo. Vilmo mi informa della nostra posizione, ma io non ho fiato neppure per rispondergli. Percorriamo insieme l’intero secondo giro. Siamo al terzo giro, prendo un poco di vantaggio nei suoi confronti. In corso Garibaldi Vilmo è di nuovo accanto a me, questa volta tace, risparmia il fiato anche lui. Al giro di boa Vilmo accelera, cerco di stargli dietro mentre alle nostre spalle vedo pericolosamente avvicinarsi anche Mauro Prosperi (ASD Virtus Acireale). Passiamo sotto il gonfiabile per la terza volta, la prossima sarà “arrivo”. Vilmo è sempre molto reattivo, mentre io sono in riserva, non mi aiuta né Marx (d’altronde non ho la maglietta rossa), né ottengo alcuna grazia (d’altronde non sono in alcun modo devoto). Entro nel Giardino della Vittoria, penso che Tavano a quest’ora sarà vicino alla sua di vittoria per la categoria dei sessantenni, mentre io scendo definitivamente dal podio quando Mauro, nel bel viale alberato del Giardino, senza strafare ma solo perché io ho finito la benzina, mi supera. La via Roma e il corso Garibaldi li percorro con molta fatica, un calvario masochistico, anzi un martirio volontario per il quale non è prevista la santificazione, pazienza. A 100 metri dall’arrivo “spunta” l’amico Vincenzo Lorefice, ritardatario alla partenza e anche all’arrivo, mentre io sono in compagnia di Angelo Meli da Niscemi che letteralmente mi trascina per mano all’arrivo e così Vincenzo resta indietro di un secondo.
La corsa è terminata, la fatica pure. È il momento del ristoro e l’organizzazione ha imbandito due belle “tavolate di dolci”, il pacco gara è nella media dei dodici che lo hanno preceduto nelle gare regionali di quest’anno.
Complimenti a Barbara Bennici (Fiamma Rossa Palermo) e Luigi Spinali (Atletica Sant’Anastasia) vincitori della Corri Adrano e grazie alla società organizzatrice, Sport Etna Outdoor, che si veramente sacrificata per la riuscita della manifestazione, assieme a giudici, volontari, vigili urbani e speriamo che tutto possa rinnovarsi il prossimo anno.
Prossimo appuntamento del Gran Prix Regionale domenica prossima a Trapani, buon viaggio a chi vi andrà.
Remigio Di Benedetto
Grazie per aver aspettato i miei amici, un guasto alla macchina subito dopo Cassibile e purtroppo due di loro non hanno preso parte alla gara perchè rimasti in autostrada ad aspettare il carroattrezzi.